L’Agenzia delle Entrate, con la recente circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, ha fornito importanti precisazioni sulle novità fiscali introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, con particolare riferimento alla tassazione dei redditi di lavoro dipendente.
In questo scenario, i consulenti del lavoro svolgono un ruolo cruciale, supportando aziende e lavoratori nella corretta applicazione delle norme e nella gestione degli adempimenti fiscali.
Riduzione cuneo fiscale 2025: bonus esente e detrazione aggiuntiva
La circolare indica importanti istruzioni al riguardo, in particolare:
- Nuovo bonus fiscale: per determinare la somma esente spettante (soggetti, titolari di reddito di lavoro dipendente con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro), il sostituto d’imposta per individuare la percentuale applicabile al reddito effettivamente percepito deve rapportare il reddito di lavoro dipendente all’intero anno (a tale proposito, la circolare formula alcuni esempi)
- Ulteriore detrazione: per i titolari di reddito di lavoro dipendente con reddito complessivo superiore a € 20.000 e non superiore a € 40.000 spetta un’ulteriore detrazione. Questo beneficio può essere utilizzato, tenendo conto anche delle ordinarie detrazioni, fino a capienza dell’imposta lorda.
- Disposizioni comuni: qualora il lavoratore abbia più rapporti di lavoro dipendente con datori diversi nello stesso anno, è tenuto a comunicare i dati reddituali dei precedenti rapporti tramite consegna delle CU al nuovo datore di lavoro, che ne terrà conto nelle operazioni di conguaglio. Se tali dati non sono forniti, il sostituto procederà con i dati a propria disposizione. In presenza di più contratti part-time contemporanei, le agevolazioni vanno riconosciute da un unico sostituto.
In caso di mancata erogazione del beneficio in busta paga, come per lavoratori domestici o rapporti cessati anticipatamente, il contribuente potrà recuperare i benefici nella dichiarazione dei redditi.
Conguaglio fiscale 2025: come recuperare i benefici fiscali non spettanti
Qualora, in sede di conguaglio, si rilevi la non spettanza dei benefici (bonus esente e ulteriore detrazione) ovvero la spettanza in misura ridotta sia per il bonus sia per l’ulteriore detrazione, il sostituto d’imposta provvede al recupero e, qualora la somma dovesse risultare superiore a 60 euro, il recupero dovrà essere effettuato in 10 rate di pari importo a partire dalla prima retribuzione utile alla quale si applicano gli effetti del conguaglio.
In caso di incapienza della retribuzione, l’ammontare non recuperato deve essere comunicato all’interessato che vi deve provvedere direttamente entro il 15 gennaio dell’anno successivo (A.E. circ. 4/2025).
I benefici applicati e non dovuti per assenza dei presupposti, dovranno essere restituiti dall’interessato in sede di dichiarazione dei redditi.
Calcolo del reddito complessivo per i benefici fiscali 2025
Nel calcolo del reddito complessivo per determinare la spettanza del nuovo bonus esente o dell’ulteriore detrazione, si include la quota esente riconosciuta ai ricercatori residenti all’estero e ai lavoratori impatriati. Tale quota contribuisce a determinare la soglia reddituale, mentre la percentuale individuata viene applicata esclusivamente alla parte imponibile del reddito di lavoro dipendente soggetto a tassazione in Italia.
Detrazioni fiscali familiari a carico: aggiornamenti e regole
L’Agenzia conferma che, ai fini delle detrazioni fiscali, i figli del contribuente e i figli del coniuge deceduto conviventi sono equiparati. Tuttavia, nel caso del figlio convivente del coniuge deceduto, non si applica la disposizione che permette, se più conveniente, di usufruire della detrazione per il coniuge a carico. La detrazione è fruibile anche dall’altro genitore non convivente, secondo regole ordinarie di ripartizione.
Restano applicabili le agevolazioni welfare e le detrazioni per spese sostenute per i figli fiscalmente a carico, indipendentemente dai requisiti anagrafici e nel rispetto del limite reddituale.
Premi di produttività: come cambiano le aliquote fiscali
Per la riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività per gli anni 2025-2027, si applicano le istruzioni già fornite con precedenti circolari dell’Agenzia.
Rimborso affitto per dipendenti neoassunti: requisiti e limiti
Il beneficio fiscale relativo all’erogazione o al rimborso dei canoni di locazione spetta ai lavoratori (con reddito di lavoro dipendente non superiore a € 35.000 nel 2024) che stipulano un contratto di affitto regolarmente registrato e pagato nel Comune di lavoro, distante almeno cento chilometri dal Comune di precedente residenza. Il limite annuo di esenzione è pari a 5.000 euro (per i primi due anni dalla data di assunzione); eventuali somme superiori concorrono al reddito di lavoro dipendente. Le somme erogate o rimborsate rilevano invece ai fini contributivi.
Il lavoratore deve trasferire la residenza nel Comune di lavoro entro il termine di effettuazione del conguaglio o alla cessazione del rapporto per beneficiare del rimborso. Tale misura è cumulabile con il limite di esenzione dei benefit di norma imponibili fissato in € 1.000, elevati a € 2.000 per chi ha figli a carico, purché l’importo rimborsato non superi il costo effettivamente sostenuto. Il datore di lavoro deve indicare separatamente gli importi erogati per consentire un corretto monitoraggio delle soglie di esenzione.
L’aggiornamento costante è un valore imprescindibile per rendere sempre più affidabile e competitiva la professionalità del consulente del lavoro. Insieme alla formazione specialistica costituiscono elementi indispensabili per assicurare una gestione efficace e corretta degli adempimenti fiscali, consentendo alle imprese di sfruttare pienamente le opportunità offerte dalle nuove disposizioni normative, prevenendo rischi di errori e conseguenti sanzioni.
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