Il contesto è cambiato: banche e imprese ragionano sempre più per dati, indicatori e trend. Il commercialista che affianca l’imprenditore non può limitarsi a “mettere a posto i conti”; oggi è chiamato a tradurre numeri in decisioni, anticipare criticità su credito, liquidità e sostenibilità finanziaria, e portare l’azienda verso risultati superiori. Due leve, in particolare, fanno la differenza: l’analisi dei KPI di bilancio e la lettura della Centrale Rischi di Banca d’Italia. La buona notizia? Con le tecnologie di AI integrata, queste attività diventano rapide, scalabili e soprattutto accessibili anche a chi parte da zero.

KPI di bilancio e AI: dalla consulenza “artigianale” alla consulenza “industrializzata”

Tradizionalmente, l’analisi di bilancio è un lavoro sartoriale: si aprono fogli Excel, si calcolano indici (redditività, solidità, liquidità), si preparano grafici, si scrivono commenti. Risultato di qualità, certo, ma tempi lunghi e margini che dipendono dal singolo incarico. L’AI integrata nei gestionali degli studi professionali consente di cambiare paradigma: definita una griglia standard di KPI (ad esempio ROS, ROI, ROE, PFN/EBITDA, DSCR, margini economici, patrimoniali e finanziari) la tecnologia estrae i dati, calcola gli indicatori, evidenzia scostamenti, genera testi esplicativi in linguaggio semplice e propone azioni prioritarie (migliorare il ciclo incassi, rinegoziare fornitori, rimodulare il mix di fonti, ecc.).

Questo significa che oggi è possibile “industrializzare” la consulenza, ovvero utilizzare lo stesso metodo, applicato a tutto il parco clienti, con tempi di produzione che si riducono drasticamente. Invece di fare 10 analisi approfondite l’anno, è possibile farne 100, con un livello base sempre disponibile e approfondimenti mirati dove serve. È un servizio di valore che può essere offerto anche su base trimestrale o mensile che fidelizza le imprese sostenendole nel loro processo di crescita.

In più, la componente generativa dell’AI applicata ai gestionali aiuta a contestualizzare: non solo numeri, ma spiegazioni, “perché” e “che cosa fare adesso”, coerenti con la dimensione dell’azienda e il settore. Il commercialista rimane il decisore ultimo, l’AI non sostituisce il giudizio professionale, ma diventa uno strumento di accelerazione: standardizza la base, libera tempo per l’interpretazione strategica e alza il livello della discussione con l’imprenditore.

Centrale Rischi e IA: semplificare l’analisi per migliorare l’accesso al credito

La Centrale Rischi è spesso percepita come un tabellone complicato: accordato vs utilizzato, sconfinamenti, rate scadute, garanzie, concentrazione per banca, trend di affidamenti. È un linguaggio tecnico che intimorisce molti consulenti, figuriamoci i clienti. Qui l’AI integrata fa la magia: legge il report, classifica automaticamente le voci, evidenzia anomalie e segnali deboli (tasso di utilizzo troppo vicino al 100%, sconfinamenti ricorrenti, eccessiva concentrazione su un istituto, peggioramento del profilo di regolarità), e costruisce una narrazione guidata: “Cosa sta succedendo”, “Perché è rilevante per l’accesso al credito”, “Quali azioni proporre alla banca”.

In pratica, anche chi è neofita grazie alle funzionalità AI integrate nei gestionali riesce a condurre un check-up della Centrale Rischi con sicurezza, supportato da glossari contestuali, spiegazioni semplici ma ricche di dettaglio e ben contestualizzate. Il passaggio da “documento da archiviare” a cruscotto operativo è immediato: è possibile dunque proporre un monitoraggio mensile che allinei l’azienda ai criteri con cui la banca valuta l’affidabilità, migliorando rating, condizioni e negoziazione dei fidi.

KPI e Centrale Rischi con AI: vantaggi per le imprese

Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale stanno trasformando la consulenza fiscale, rendendo l’analisi dei KPI di bilancio e della Centrale Rischi più efficiente e accessibile. Offrire questi servizi alle imprese comporta numerosi vantaggi, tra cui un miglioramento dell’accesso al credito, una gestione più agile della liquidità e una maggiore conformità alle normative. Ecco perché è il momento giusto per integrare questi strumenti nel servizio offerto ai clienti:

  1. Domanda reale del mercato. Le imprese hanno bisogno di capire come sono viste dalle banche e come stanno performando rispetto ai propri obiettivi. Offrire KPI + Centrale Rischi risponde a un’esigenza concreta delle aziende, che porta a risultati tangibili e con impatto su costi finanziari, accesso a liquidità e investimenti.
  2. Obblighi e governance. Le normative su adeguati assetti organizzativi e sistemi di early warning spingono nella direzione di un controllo periodico dei segnali economico-finanziari. Portare KPI e Centrale Rischi in studio significa aiutare i clienti a essere compliant e ad agire prima che i problemi esplodano.
  3. Marginalità e ricorrenza. Con gli strumenti AI per commercialisti, il costo marginale per analisi addizionale crolla e si viene a creare un servizio scalabile, adatto sia alla microimpresa sia alla PMI strutturata.
  4. Apprendimento rapido. Le applicazioni basate su AI sono pensate per guidare: non servono mesi di studio. Si parte con template predefiniti, si impara facendo, e in poche settimane il team acquisisce la confidenza necessaria per discutere con l’imprenditore e quando serve con il gestore di filiale.

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