Il tema Green Pass è ancora molto attuale e costantemente in evoluzione anche a causa dell’aumento attuale dei contagi, situazione questa che prospetta un prolungamento del periodo emergenziale anche ai primi mesi del 2022 con conseguente obbligo di esposizione della certificazione nei luoghi di lavoro.

Con le novità introdotte dal Parlamento (con la conversione in legge del DL 127/2021, ora Legge 165/2021) e dall’INPS diventa sempre più importante utilizzare strumenti tecnologici (con impatti notevoli anche sulla normativa privacy) per agevolare le procedure di controllo del Green Pass in azienda.

Controllo Green Pass: le modifiche apportate dalla legge di conversione del DL sui Green Pass

In particolare la legge 165/2021 di conversione del D.L. 127/2021 ha apportato importati modifiche al testo originario del decreto, che di seguito vengono evidenziate in sintesi.

Esonero dai controlli

I lavoratori, pubblici e privati, possono richiedere di consegnare al proprio datore copia della certificazione verde COVID-19, con conseguente esonero dai controlli per tutta la durata della validità. Il Garante della Privacy ha segnalato delle criticità sulla consegna del Green Pass, anche volontaria, da parte del lavoratore.

Viene escluso dall’obbligo di verifica il somministratore, con particolare riferimento ai periodi di svolgimento della prestazione (da parte del lavoratore) presso un utilizzatore, ed è inoltre previsto che il medesimo somministratore informi il lavoratore circa gli obblighi posti dalla disciplina in esame ai fini dell’accesso al luogo di lavoro.

Scadenza certificato

Se la scadenza di un certificato verde COVID-19 di un dipendente pubblico o privato si colloca nell’ambito della giornata lavorativa del soggetto, il medesimo può permanere nel luogo di lavoro ai soli fini del completamento della giornata lavorativa (e con esclusione delle sanzioni previste per la permanenza nel luogo di lavoro in carenza dei presupposti summenzionati).

Contratto a termine per sostituzione del lavoratore e sospensione del lavoratore

Si chiarisce che il limite di dieci giorni previsto per la stipula di un contratto a termine in sostituzione di un lavoratore privo di Green Pass sia computato solo con riferimento ai giorni lavorativi e che la sospensione sia rinnovabile fino al termine del 31 dicembre 2021, quindi non più una sola volta.

Viene specificato che nei casi di sospensione (all’interno di aziende con meno di 15 dipendenti) è esclusa ogni conseguenza disciplinare per il lavoratore sospeso e si ha diritto alla conservazione del posto di lavoro.

Inps green pass 50+ per aziende con oltre 50 dipendenti

Anche l’INPS introduce importanti novità sul tema Green Pass, per le aziende (matricola aziendale) con più di 50 dipendenti in forza.

Dopo aver reso noto la messa on line del servizio “Greenpass50+” per i datori di lavoro, con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, per la verifica del possesso del Green Pass dei propri dipendenti (Mess. n. 3589/2021), alternativo all’app VerificaC19, ha introdotto nuove funzionalità per i “verificatori”

Greenpass50+

Per utilizzare il servizio le aziende interessate (anche tramite intermediari delegati) devono rispettare tre fasi:

  • la prima, di accreditamento, in cui i datori del lavoro, potranno accreditare l’azienda al servizio di verifica del Green Pass ed indicare i c.d. “Verificatori”, che verificheranno il possesso del green-pass;
  • la seconda, elaborativa, in cui l’INPS accede alla Piattaforma Nazionale-DGC per il recupero dell’informazione del possesso del green-pass da parte dei dipendenti delle aziende che hanno aderito al servizio;
  • la terza, di verifica, in cui i “Verificatori” accederanno al servizio per la verifica del possesso del Green Pass dei dipendenti delle aziende accreditate, dopo aver selezionato i nominativi per i quali verificare il possesso del Green Pass.

Entriamo nel dettaglio delle novità introdotte dall’INPS.

Messaggio 3768 del 3 Novembre 2021: nuove funzionalità per i verificatori

L’INPS, con il Messaggio in questione, comunica che dal 4 novembre 2021 è disponibile una nuova funzionalità che consente di assegnare a ciascun verificatore un elenco, ben definito, di codici fiscali dei dipendenti dell’azienda sui quali potranno essere effettuati i controlli sul possesso della certificazione verde Covid-19.

Tale funzionalità, da attivare nella fase di accreditamento, consente inoltre di inserire in modo massivo i codici fiscali dei dipendenti attraverso l’importazione di un file CSV, il cui template è scaricabile dall’applicazione stessa.

La citata funzionalità permette anche l’importazione massiva dei Verificatori, qualora l’azienda, in base alla sua organizzazione territoriale, abbia la necessità di inserire un numero considerevole di Verificatori. Se un Verificatore non ha alcun dipendente associato, avrà la visibilità su tutti i dipendenti dell’azienda, così come presenti nei flussi UNIEMENS-POSAGRI-ListaPosPA dell’azienda.

È possibile, inoltre, esportare l’elenco dei verificatori attraverso la funzionalità “Esporta elenchi”.

I Verificatori selezionano dall’elenco solo il personale effettivamente in servizio, escludendo dal controllo Green Pass gli assenti e i dipendenti in lavoro agile.

Messaggio n. 3948 del 15 novembre 2021: selezione massiva dei dipendenti

L’INPS, con il messaggio in questione, ha introdotto una nuova funzionalità per il “Verificatore” che permette di selezionare massivamente i dipendenti per i quali effettuare la verifica sul possesso del green-pass, importando un file contenente i codici fiscali degli stessi dipendenti.

A fronte del caricamento del file, da parte del “Verificatore”, il sistema permette di effettuare la verifica esclusivamente per quei soggetti presenti nel file e per i quali il “Verificatore” stesso ha avuto la visibilità in fase di accreditamento.

Eventuali soggetti non associati al “Verificatore”, in fase di accreditamento, e presenti nel file di input saranno “scartati” dalla verifica.

Il file da importare, in formato *.CSV, prevede una sola colonna, contenente il codice fiscale del dipendente, per cui effettuare la verifica. Il template del file è presente all’interno dell’applicazione stessa ed è scaricabile.

Il “Verificatore” può selezionare massivamente un insieme di codici fiscali, importandoli da un file.

In particolare, dopo aver selezionato l‘azienda di interesse, può attivare la modalità di importazione massiva dei dipendenti, mediante l’opzione “Seleziona da elenco”.

In fase di importazione, può scegliere se:

  • eliminare eventuali dipendenti precedentemente selezionati mediante la funzione “Seleziona”, oppure
  • aggiungere i soggetti, presenti nel file da importare, ai dipendenti eventualmente già selezionati

Rimane inteso che, in fase di verifica, i “Verificatori” selezionano, tra i dipendenti presenti nell’elenco visualizzato, solo il personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro.

Utilizzo app per il controllo del green pass diverse da VerificaC19

Il Garante privacy, con un comunicato stampa del 1/11/2021, ha reso noto che diversi produttori e sviluppatori, anche di altri Paesi, hanno messo a disposizione sugli store on line le app per la verifica del Green Pass che, , inquadrando il QR Code, consentono a chi le scarica di leggere dati personali come nome, cognome, data di nascita, ma perfino dosi o tamponi effettuati. In alcuni casi le app richiedono anche una registrazione per il download, e trasferiscono i dati a terzi.

Il Garante per la protezione dei dati mette in guardia tutti gli utenti dallo scaricare queste App, che trattano dati in violazione delle disposizioni di legge, le quali stabiliscono che è l’App VerificaC19, rilasciata del Ministero della Salute, l’unica app di verifica delle certificazioni verdi utilizzabile per garantire la privacy delle persone.

L’Autorità ha deciso inoltre di avviare un’indagine sulle App per Green Pass non in regola, riservandosi gli opportuni interventi a tutela degli utenti.


 

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