Ad oggi, non essendo sopravvenute ulteriori segnalazioni, il bilancio d’esercizio 2022 dovrà essere approvato entro il termine ordinario del 30 aprile 2023. Va però detto che tale scadenza cade di domenica, e che il successivo 1° maggio è festivo: il termine finisce quindi per slittare al 2 maggio.

Si parla dunque degli usuali 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio per le società di capitali, eccezion fatta per il ricorso al maggior termine – 180 giorni – in caso di peculiari esigenze (presenza di partecipazioni, di stabili organizzazioni all’estero e via dicendo).

Va però detto che in questo 2023, in riguardo alla relazione sulla gestione allegata al bilancio del 2022, c’è un punto cruciale da non trascurare: si parla infatti dell’obbligo di adeguati assetti per le imprese, così come dettato dal D. lgs. 83/2022. Vediamo perché questo passaggio è così importante.

L’evoluzione delle normative

Come è noto, la versione originale del Codice della Crisi prevedeva un complesso meccanismo basato su precisi strumenti di allerta. Questo sistema è stato però eliminato, step che ha comportato una successiva ridefinizione degli obblighi gravanti su imprenditori sia individuali che collettivi per quanto riguarda gli adeguati assetti: il cambiamento in questione è riportato nell’articolo 3 c.c.i.i.del già citato D. lgs. n. 83.

Al venire meno del meccanismo dedicato alla tempestiva emersione della crisi d’imprese per mezzo degli strumenti di allerta, viene di fatto aumentata la responsabilità dell’imprenditore stesso, il quale è obbligato a mettere in campo tutte le azioni tese per perseguire di fatto il medesimo obiettivo. Ed è per l’appunto in questo scenario che si introduce l’obbligo di adeguati assetti per le imprese.

L’obbligo di dichiarare l’avvenuto adeguamento nella relazione di bilancio 2022

Importantissimo per consentire alle parti interessate di conoscere la reale situazione dell’impresa, e di sapere se questa ha adempiuto agli obblighi di legge, l’obbligo di dichiarare l’avvenuto adeguamento nella relazione sulla gestione allegata al bilancio 2022 rappresenta un passaggio fondamentale per garantire la massima trasparenza.

A questo va aggiunto che la dichiarazione dell’avvenuto adeguamento nella relazione permette all’impresa stessa di non scalfire la propria reputazione, in particolar modo nei confronti delle banche. Va infatti sottolineato che l’impresa che non può vantare un adeguato assetto non potrà di fatto accedere a dei finanziamenti, laddove invece l’impresa in grado di mostrare un assetto adeguato potrà al contrario godere di condizioni di finanziamento tendenzialmente favorevoli.

Per come si presenta attualmente lo scenario normativo, è impensabile per un’impresa trascurare l’obbligo di adozione di adeguati assetti: questa mancanza si traduce infatti in un messaggio assolutamente negativo per il mondo creditizio, a significare di fatto che l’azienda non presenta i requisiti necessari per essere finanziabile. Questo perché, in estrema sintesi, manchevole degli strumenti sufficienti per proteggere i propri creditori.

Va peraltro detto che non ci si deve concentrare unicamente sugli istituti di credito. L’impresa che non presenta la dichiarazione di adeguamento nella relazione sulla gestione può infatti andare incontro a sanzioni amministrative, nonché a un netto calo della propria reputazione nei confronti di fornitori e, soprattutto, di clienti e di azionisti. L’idea di essere legati a delle realtà insufficiente trasparenti, infatti, non piace a nessuno.


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