La sostenibilità aziendale non è più un argomento di nicchia o un mero esercizio etico, ma si è affermata come una leva cruciale per la competitività e la gestione del rischio d’impresa. In questo scenario di rapida evoluzione normativa e crescente pressione da parte degli stakeholder, il ruolo del professionista sta evolvendo sempre di più verso quello di consulente aziendale strategico: comprendere e supportare le piccole e medie imprese in questa transizione, infatti, rappresenta una delle principali opportunità del decennio.
Le grandi aziende hanno già avviato questo percorso – spesso scrivendo loro stesse le regole – ma il vero banco di prova per il sistema economico nazionale sono proprio le PMI, che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese. Il commercialista, in qualità di consulente ESG (e, talvolta, “psicologo dell’imprenditore”) è la figura chiave per accompagnare queste realtà verso un modello di business sostenibile e conforme agli standard internazionali di rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance).
Perché la sostenibilità è un vantaggio competitivo per le PMI
È essenziale che le imprese comprendano che la sostenibilità aziendale non costituisce un costo, bensì un fattore di competitività. La pressione ad agire deriva da molteplici fronti:
- Regolamentazione e filiera: sebbene la direttiva europea sulla rendicontazione (CSRD) coinvolga in via diretta un numero circoscritto di grandi imprese (circa 4.000-5.000 in Italia), l’impatto si estende a cascata lungo tutta la catena del valore. Sono infatti molteplici i fornitori che, anche se PMI non direttamente soggette all’obbligo, stanno già ricevendo richieste di dati e informazioni ESG dai loro leader di filiera per rimanere inclusi nei circuiti commerciali.
- Accesso al credito e finanza: il sistema finanziario pone la sostenibilità al centro del cambiamento. Banche e investitori considerano l’attenzione ai criteri ESG un indicatore di maggiore affidabilità e qualità del credito: per ottenere, quindi, finanziamenti a condizioni migliori (i cosiddetti “finanziamenti green”) o semplicemente per mantenere un rapporto solido con gli istituti di credito, le imprese devono fornire dati robusti e coerenti sulla loro performance ESG.
- Attrattività ed efficienza: le aziende sostenibili sono generalmente percepite come più sane sul mercato e attirano i talenti migliori – in particolare le nuove generazioni, che pongono grande attenzione ai valori aziendali nella scelta del proprio impiego. Inoltre, l’impegno verso la sostenibilità, ad esempio tramite l’economia circolare, può generare risparmi significativi e portare a una maggiore ottimizzazione dei processi interni, migliorando aspetti di efficienza energetica e operativa.
Bilancio di sostenibilità e report ESG: un percorso strategico per le PMI
La redazione del bilancio di sostenibilità non è un semplice adempimento, ma il risultato di un percorso strategico e coerente integrato nella gestione aziendale. Il commercialista deve guidare le imprese attraverso tre fasi fondamentali:
- Assessment e gap analysis: si parte da una valutazione pratica e completa di tutte le tematiche ESG rilevanti per l’azienda. Si tratta di un “self-assessment” che, oltre a restituire una fotografia dello stato attuale e un punteggio di sostenibilità, aiuta l’imprenditore (spesso inconsapevole delle buone pratiche già in atto) a individuare eventuali disparità rispetto alla media del settore di appartenenza e alle best practice.
- Definizione di strategie e obiettivi (policy, action, target): una volta individuati i gap, è fondamentale definire azioni di miglioramento mirate, adeguate rispetto alle dimensioni e al settore dell’impresa. Questo si traduce nella formalizzazione di una policy di sostenibilità, che racchiude e formalizza l’impegno verso gli stakeholder, e di un piano strategico di sostenibilità, che definisce obiettivi di medio-lungo termine con puntuale strutturazione e calendarizzazione delle attività. Due passaggi tecnici cruciali in questa fase sono inoltre l’analisi di materialità e lo stakeholder engagement, strumenti che identificano i temi e gli impatti materiali per l’azienda, rendendo la documentazione attendibile e in linea con gli standard.
- Reportistica ESG: solo dopo aver integrato gli obiettivi e le azioni nell’approccio manageriale aziendale si procede alla redazione trasparente del bilancio di sostenibilità, collegando i dati delle diverse sezioni agli standard internazionali di rendicontazione.
Il commercialista come consulente ESG: il revisore di sostenibilità
L’ampliamento degli obblighi di rendicontazione e la complessità intrinseca della materia ESG creano una vasta area di nuova consulenza. In questo senso, il commercialista non è chiamato solo a redigere il bilancio di sostenibilità, ma a fornire servizi accessori e di supporto che toccano diverse aree di competenza tradizionale, come la governance, la compliance normativa (come ad esempio modelli 231, codici etici, anticorruzione) e l’area sociale (come la parità di genere o l’adozione di piani di welfare aziendale).
L’esigenza di certificare la veridicità delle informazioni non finanziarie ha inoltre introdotto la figura del revisore di sostenibilità, professione che richiede competenze specifiche in materia ESG per garantire l’attendibilità e la trasparenza del report verso gli stakeholder, configurandosi come un’evoluzione naturale per i coloro che oggi si occupano di revisione aziendale.
Strumenti digitali integrati per la gestione della sostenibilità aziendale
La gestione della sostenibilità aziendale richiede strumenti digitali avanzati. Una piattaforma integrata consente al commercialista di dotarsi di strumenti immediatamente fruibili per sviluppare, monitorare e rendicontare il percorso di sviluppo sostenibile delle aziende assistite. Idealmente, una suite di servizi digitali deve consentire al commercialista di:
- Gestire l’assessment e la gap analysis attraverso l’uso di metodologie riconosciute e analisi avanzate per valutare tutti gli aspetti di sostenibilità aziendale e confrontare le pratiche con quelle di realtà simili.
- Supportare la strategia aiutando l’impresa a definire la policy e il piano strategico, così come individuando azioni mirate e connesse a possibili miglioramenti.
- Semplificare la reportistica grazie a un supporto concreto nella redazione della documentazione necessaria come il bilancio di sostenibilità, in grado di raccogliere e collegare i dati, spesso frammentati, in modo completo e sistematizzato.
- Offrire aggiornamento continuo, tenendo traccia dei regolamenti vigenti e in rapida evoluzione, incluse le novità in determinati settori aziendali.
- Facilitare l’accesso alla finanza agevolata individuando finanziamenti e incentivi pubblici per progetti di sostenibilità a cui l’azienda assistita può accedere, agendo in questo modo da catalizzatore per gli investimenti green.
L’integrazione di soluzioni digitali in un’unica piattaforma software rende l’intero processo di gestione della sostenibilità aziendale più semplice e strutturato, trasformando un adempimento complesso in un vero percorso di creazione di valore e vantaggio competitivo per l’impresa.
In un mercato globale che richiede sempre più trasparenza e impegno verso le tematiche ESG, il commercialista che utilizza strumenti digitali innovativi si posiziona come partner strategico insostituibile, ampliando i propri servizi e cogliendo appieno questa nuova opportunità professionale legata alla consulenza ESG e alla revisione di sostenibilità.
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