I consulenti del lavoro hanno il compito di aiutare le imprese a orientarsi tra agevolazioni, adempimenti contributivi e corretta gestione del personale, non si tratta più soltanto di gestire le paghe, ma di garantire che le aziende colgano le opportunità normative, evitando al contempo errori che potrebbero tradursi in sanzioni o perdite economiche.
In quest’ottica, il supporto nella gestione della riduzione contributiva per l’edilizia 2025 si inserisce a pieno titolo tra le attività ad alto valore aggiunto offerte dagli studi professionali.
Con la circolare n. 145 del 21 novembre 2025, l’INPS ha fornito le istruzioni per accedere alla riduzione contributiva riconosciuta alle imprese edili, confermata anche per l’anno 2025 nella misura dell’11,50%. Lo sgravio, previsto per le assicurazioni sociali diverse da quella pensionistica, si applica ai soli operai assunti con contratto a tempo pieno (40 ore settimanali), ed è escluso per i lavoratori a tempo parziale o per chi beneficia di altre agevolazioni non cumulabili.
A chi spetta lo sgravio contributivo per imprese edili
Possono accedere alla riduzione contributiva edilizia 2025 i datori di lavoro con inquadramento contributivo nel settore dell’industria (codici statistici da 1.13.01 a 1.13.05) e dell’artigianato (codici da 4.13.01 a 4.13.05). Sono invece esclusi i datori che operano in ambiti come l’installazione di impianti elettrici e idraulici (CSC da 1.13.06 a 1.13.08 e da 4.13.06 a 4.13.08), per i quali il beneficio non è riconosciuto.
Inoltre, non rientrano nell’agevolazione i lavoratori interessati da contratti di solidarietà con riduzione oraria. Il calcolo dell’agevolazione deve escludere il contributo dello 0,30% destinato ai fondi interprofessionali per la formazione continua, nonché le compensazioni derivanti dal conferimento del TFR a previdenza complementare o al Fondo Tesoreria INPS.
Il beneficio è applicabile ai periodi di paga compresi tra gennaio e dicembre 2025. La richiesta deve essere inviata all’INPS, entro il 15 marzo 2026, attraverso il modulo “Rid-Edil” disponibile nel Cassetto previdenziale. La procedura resta invariata rispetto agli anni precedenti.
Modalità e termini per richiedere la riduzione contributive edilizia 2025
Una volta ricevuta l’istanza, l’Istituto provvede alle consuete verifiche e, in caso di esito positivo, assegna alla posizione aziendale il codice di autorizzazione “7N”, valido per il periodo compreso tra novembre 2025 e febbraio 2026.
Anche dopo l’autorizzazione, i sistemi informatici INPS effettuano un controllo aggiuntivo sulla correttezza dell’inquadramento. Se quest’ultimo non risulta coerente con la misura, la fruizione del beneficio viene inibita, anche se autorizzata in precedenza.
Come indicare lo sgravio edilizia 2025 in Uniemens:
Per la corretta esposizione in Uniemens, lo sgravio edilizia 2025 deve essere indicato con:
codice causale L206, per il beneficio corrente;
codice causale L207, per eventuali arretrati riferiti al 2025.
Per i lavoratori cessati, gli stessi codici vanno utilizzati, ma senza valorizzare settimane, giorni retribuiti o calendario giornaliero. In questi casi deve essere valorizzato anche l’elemento con il codice “NFOR”.
Il beneficio può essere fruito tramite le denunce mensili Uniemens fino alla competenza di febbraio 2026. Per le aziende con matricola sospesa o cessata, il recupero dello sgravio avviene attraverso la procedura di regolarizzazione contributiva (Uniemens/vig), previa presentazione di istanza tramite Cassetto previdenziale e autorizzazione dell’Istituto.
Gestire correttamente le variazioni contributive richiede precisione, conoscenza della normativa e capacità di muoversi all’interno delle piattaforme gestionali e dei flussi Uniemens. L’attenzione ai dettagli, il rispetto delle scadenze e la comprensione delle regole sono ciò che fa la differenza tra un’agevolazione fruita correttamente e un’opportunità persa. È anche in queste attività, quotidiane ma fondamentali, che si misura il valore concreto della consulenza.
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