Si è detto e si è ripetuto tante volte a partire dalla primavera del 2020: l’emergenza sanitaria è stata, tra le altre cose, un volano molto potente per la digitalizzazione degli studi professionali. Lo è stata subito, durante il lockdown, e lo è stata nei mesi successivi.

E lo è ancora oggi. Dapprima, infatti, i commercialisti sono stati praticamente obbligati dagli eventi a colmare le lacune organizzative e tecnologiche comparse già durante gli anni precedenti, durante i quali la digitalizzazione era stata affrontata con un approccio rilassato e talvolta esitante.

In un secondo momento, vedendo all’opera le nuove modalità di lavoro e le nuove tecnologie, gli studi hanno abbandonato buona parte del proprio timore nei confronti del cambiamento, con una maggiore fiducia verso l’innovazione.

Ed è a partire da queste riflessioni che, come spiega Federico Ianella degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, «appare evidente una crescita nella digitalizzazione dei processi di base e nella cultura gestionale tech-based da parte di una fetta più ampia di Studi».

L’innovazione dello studio del commercialista inizia dal software gestionale

Nel suo commento ai cambiamenti osservati negli studi professionali nel 2021, Ianella ha parlato della crescita della “digitalizzazione dei processi di base” e “cultura gestionale tech-based”.

Non è un caso: l’innovazione parte dagli strumenti basilari del commercialista, dalle tecnologie usate quotidianamente. Il ricercatore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale ha inoltre sottolineato che la maggior parte degli studi si è impegnata nel garantire una maggiore attenzione «all’efficienza interna, alla gestione informatizzata delle relazioni e, almeno in parte, allo sviluppo di nuovi servizi».

Non stupisce quindi che il moderno modello di lavoro per lo studio commercialista stia partendo nella maggior parte dei casi proprio dalla scelta di un innovativo software gestionale e fiscale, per avviare un nuovo modo di lavorare con collaboratori e clienti. La scelta del software per commercialisti, però, deve essere fatta attentamente, prendendo in considerazione sia le esigenze dello studio, sia le esigenze delle aziende seguite.

La scelta del migliore software per commercialisti: gli elementi da considerare

Quali fattori è necessario tenere in considerazione nella scelta del miglior software per lo studio del commercialista? Ecco gli elementi da valutare:

  • Modularità: non tutti gli studi hanno le stesse esigenze, così come cambiano anche i servizi richiesti dai clienti. Per questo poter contare su un software per lo studio commercialista modulare e quindi configurabile in base alle proprie peculiarità è premiante.
  • Aggiornabilità: oltre a essere aggiornato al momento dell’acquisto, il software per lo studio del commercialista deve essere aggiornabile tempestivamente e automaticamente nel tempo, per avere sempre il miglior strumento possibile.
  • Dematerializzazione: uno studio efficiente che guarda al futuro è uno studio che digitalizza gli archivi, a partire da un software per commercialisti che permetta la creazione, l’acquisizione, la ricerca e la condivisione dei documenti con collaboratori e clienti.
  • Collaborazione in tempo reale: un software all’avanguardia permette di interagire in tempo reale con i clienti, per snellire le pratiche e velocizzare il lavoro.
  • Accessibilità: un buon software per commercialisti offre diverse possibilità di accesso, per essere sempre lo strumento ideale, anche da remoto.
  • Facilità di utilizzo: e infine, la caratteristica chiave che ogni software gestionale deve vantare, ovvero la semplicità di utilizzo, per avere sempre tutto il necessario a portata di mano, a pochi click.


 

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