C’è una data fissata per la redazione e la presentazione del rapporto sul personale maschile e femminile nelle aziende italiane.

In concerto con il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha infatti firmato il decreto vòlto a definire i tempi e le modalità per la creazione del rapporto biennale della situazione del personale: l’obbligo, vale la pena sottolinearlo subito, è tale per tutte le aziende private e pubbliche con un numero di dipendenti superiore a 50.

In precedenza la comunicazione riguardante la distinzione di genere era invece obbligatoria per le sole realtà con più di 100 dipendenti. Vediamo quindi quali sono le modalità per presentare il rapporto.

L’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna

Di fatto, quindi, il decreto ministeriale va a scandire i tempi di marcia per l’attuazione delle modifiche apportate dalla legge n.275 – entrata in vigore il 3 dicembre 2021 – all’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna.

Lì si legge che tutte le aziende del settore privato come del settore pubblico con oltre 50 dipendenti «sono tenute a redigere un rapporto ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta».

Con il decreto firmato a inizio aprile viene individuata la data per la presentazione del rapporto 2022, che dovrà essere consegnato nelle modalità prestabilite entro il 30 settembre. In tale data dovrà essere presentato il rapporto relativo al biennio 2020-2021; nei prossimi anni, invece, la data di scadenza sarà fissata al 30 aprile dell’anno successivo al biennio di riferimento.

Le modalità di redazione e consegna del rapporto

Esiste un’unica modalità consentita per la creazione del rapporto aziendale sul personale maschile e femminile. Lo strumento di riferimento è l’apposito servizio online appositamente creato e pubblicato dal Ministero del Lavoro, reso disponibile a partire dallo scorso 11 febbraio.

È possibile accedere al portale Servizi Lavoro utilizzando lo Spid: così facendo, si potrà seguire la procedura guidata che permetterà di inserire tutti i dati richiesti, così da presentare una chiara panoramica sulle presenze maschili e femminili in azienda.

Sono tante e diverse le informazioni che verranno richieste. Si parla infatti nel numero delle lavoratrici e di quello dei lavoratori, ma anche del numero di assunti e assunte nel biennio, del numero di dipendenti eventualmente in stato di gravidanza, delle retribuzioni iniziali dei lavoratori di entrambi i sessi, dell’inquadramento contrattuale, delle tipologie di contratto, delle indennità, dei bonus e via dicendo.

Come si può intuire, anche per la compilazione di questo rapporto risulta premiante vantare una gestione HR strutturata e puntuale, mediante l’uso degli appositi software per la gestione del personale, così da poter individuare velocemente i dati corretti da inserire.

Una volta compilato e inviato il rapporto, all’azienda viene rilasciata una ricevuta che dimostra la redazione del documento, il quale deve essere trasmesso anche alle rappresentanze sindacali.

Per evidenziare ulteriormente la necessità di compilare attentamente il rapporto va aggiunto il fatto che il Ministero dà ai consiglieri regionali di parità la possibilità di accedere ai rapporti trasmessi da tutte le aziende del proprio territorio, per effettuare elaborazioni successive da inviare a loro volta all’Ispettorato Nazionale del lavoro e ad altri enti statali.


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