I consulenti del lavoro stanno attraversando una fase di profonda trasformazione. La crescente richiesta da parte delle imprese di servizi specialistici, l’aumento della concorrenza e le opportunità offerte dalla digitalizzazione stanno spingendo gli studi a rivedere i propri modelli di business. Oggi, fornire solo servizi di payroll e adempimenti non è più sufficiente. Serve capacità di ascolto, visione strategica e, soprattutto, un’offerta più articolata, capace di rispondere a esigenze sempre più complesse. 

Infatti, oggi il cliente si aspetta molto di più: affiancamento strategico, consulenza HR, supporto organizzativo. 

Quali sono i servizi in crescita più richiesti dagli studi professionali 

L’Osservatorio Professionisti Zucchetti evidenzia chiaramente la portata del fenomeno: il 74% degli studi professionali ha già ampliato la propria offerta con servizi a valore aggiunto, e per quasi un terzo del campione (29%) questi servizi rappresentano oltre il 20% del fatturato. Una tendenza che, rispetto al 2023, ha registrato una crescita di 10 punti percentuali

Tra i servizi più richiesti dalla diversificazione dei servizi emergono: consulenza aziendale, gestione delle risorse umane, analisi dei costi, ottimizzazione organizzativa supporto nei processi di selezione e sviluppo, welfare aziendale e compliance normativa. Tutti ambiti che richiedono nuove competenze, approccio consulenziale e strumenti digitali adeguati. 

Sempre più studi, inoltre, accompagnano le aziende nella costruzione di un clima organizzativo sano, nella definizione di ruoli e responsabilità, nella valutazione delle performance. 

Consulenza HR e gestione delle risorse umane 

Una delle aree in forte crescita è quella della consulenza HR. Sempre più studi di consulenza del lavoro offrono servizi di valutazione del clima organizzativo, mappatura delle competenze, supporto nella definizione delle politiche retributive e nella costruzione di modelli di sviluppo del personale. Si tratta di attività che richiedono strumenti dedicati, metodologie collaudate e competenze nuove rispetto al profilo tradizionale del consulente. 

Questo tipo di consulenza risponde a un’esigenza concreta delle imprese: non solo “fare le cose a norma”, ma costruire ambienti di lavoro efficienti e capaci di attrarre e trattenere talenti.  

KPI aziendali e reportistica gestionale per le imprese  

Un altro ambito in forte ascesa è l’elaborazione di reportistica gestionale e KPI aziendali: costi del lavoro, marginalità, proiezioni. Sempre più consulenti del lavoro stanno diversificando i loro servizi affiancando gli imprenditori nell’interpretazione dei dati, nella definizione degli obiettivi e nella valutazione dei risultati. Il 78% degli studi multidisciplinari ha già attivato servizi di questo tipo. 

La crescente disponibilità di software evoluti consente inoltre di erogare queste attività in modo scalabile, anche negli studi di piccole dimensioni. Diventa quindi fondamentale saper integrare questi strumenti in un’offerta coerente e focalizzata sul cliente. 

Bilanci di sostenibilità e consulenza ESG 

Tra i nuovi ambiti emergenti nella diversificazione dei servizi di consulenza del lavoro spicca anche la redazione dei bilanci di sostenibilità e dei report non finanziari. Il 24% degli studi offre già questo servizio, percentuale che sale al 32% negli studi multidisciplinari e al 42% tra quelli con oltre 20 collaboratori. Una chiara opportunità per chi vuole posizionarsi come partner strategico anche nel rispetto dei criteri ESG, oggi sempre più rilevanti per le imprese. 

Multidisciplinarietà come risposta al mercato 

Il 34% degli studi intervistati opera già su più ambiti (es. paghe e contabilità), offrendo una consulenza integrata. Questo dato sale al 52% negli studi più strutturati, con oltre 20 collaboratori, a conferma del fatto che la diversificazione cresce al crescere delle risorse disponibili. 

Per i consulenti del lavoro, questo significa non solo estendere i servizi, ma anche collaborare con altre figure professionali, costruendo reti di competenze volte ad offrire pacchetti completi alle aziende clienti. 

Come i piccoli studi possono diversificare i servizi e crescere 

Nonostante la spinta all’innovazione, resta un 31% di studi che offre ancora esclusivamente servizi tradizionali. Le barriere sono note: carenza di competenze, risorse limitate, mancanza di visione strategica. Tuttavia, anche i piccoli studi possono cogliere le opportunità offerte dalla diversificazione, ad esempio puntando su nicchie specifiche o collaborando con professionisti esterni. 

La diversificazione dei servizi per i consulenti del lavoro non è solo una risposta alla domanda di mercato, ma un’opportunità concreta per rafforzare la propria posizione, fidelizzare i clienti e aumentare la redditività. Chi ha già intrapreso questa strada sta crescendo, migliorando il proprio ruolo e trasformandosi in un vero partner strategico per le imprese. Per i consulenti del lavoro, è il momento di evolvere: non solo per restare competitivi, ma per guidare attivamente il cambiamento. 

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