Nel panorama normativo italiano costantemente interessato da variazioni legislative, nuovi adempimenti e riconciliazioni normative, diventa fondamentale, per il consulente del lavoro, aggiornarsi e aggiornare i collaboratori di studio, attraverso un corretto ed efficace processo formativo. 

I numeri dei consulenti 

Il professionista, Consulente del Lavoro, appartiene ad una delle più importanti categorie professionali italiane.  

Lavora in un settore in costante mutazione con una legislazione sempre in aggiornamento. 

Qualche numero: 

  • 26.000 circa sono i CdL in Italia 
  • 80.000 circa i dipendenti in forza per studio professionale 
  • 1.200.000 circa sono le aziende che gestiscono, che a loro volta hanno 8 milioni di addetti 
  • 1.400.000 circa le dichiarazioni dei redditi prodotte 
  • 160.000 circa solo le vertenze gestite dai CdL attraverso la funzione di conciliatore, consulenza tecnica o di parte 

Come diventare CdL  

Per poter svolgere la professione di consulente del lavoro è necessario conseguire un titolo di studi universitario: laurea triennale o quinquennale. 

Successivamente occorre svolgere un periodo di praticantato (che può anche essere svolto durante il periodo accademico). 

Terminato il praticantato, occorre superare l’esame di stato per l’abilitazione, composto da due prove scritte e una orale. 

Per poter essere davvero consulente del lavoro ed esercitare la professione, dopo aver superato l’esame di Stato, bisogna iscriversi all’albo dei consulenti del lavoro. La Legge n. 12/1979 prevede proprio l’obbligo di iscrizione all’albo come condizione per esercitare la professione di consulente del lavoro. 

La Formazione continua  

L’iscrizione all’albo non è sufficiente per esercitare la professione, occorre seguire un costante percorso di formazione continua, che prevede il raggiungimento di minimo 50 crediti formativi ogni due anni. 

La formazione continua è utile al CdL poiché deve erogare un servizio di qualità al cliente. 

Inoltre, il CdL deve occuparsi anche dell’aggiornamento professionale dei suoi collaboratori di studio, coloro che spesso sono la prima interfaccia con il cliente.  

Ecco perché diventa sempre più importante definire un piano formativo, di studio, diversificato per ogni risorsa coinvolta nel processo lavorativo. 

Piani formativi per lo studio professionale 

Introdurre un corretto piano formativo nello studio professionale è fondamentale per aumentare la competitività dello studio stesso. Rimanere costantemente aggiornati consente di fornire alle aziende clienti, soluzioni attente e sempre in linea con la normativa più attuale. 

Inoltre, formare i dipendenti di studio, attraverso attenti percorsi di aggiornamento delle competenze, non solo normative ma anche legate alle soft skill, rende lo studio stesso più appetibile in fase di ricerca e selezione del personale. 

Esempio di piano formativo per uno studio di consulenza del lavoro

Piano formativo per il Consulente del Lavoro 

È importante scegliere un percorso formativo accreditato, che abbia una cadenza mensile, in cui analizzare le principali novità del mese. Questo permette di rimanere costantemente aggiornati e di avere sotto controllo l’evoluzione normativa.  

Accanto al percorso di aggiornamento è bene affiancare anche dei corsi di approfondimento tematico, su particolari istituti giuslavorsitici, a titolo di esempio:  

  • le conciliazioni nel rapporto di lavoro
  • la previdenza complementare
  • il costo e il budget del personale
  • i congedi parentali
  • il distacco transnazionale

Infine, ma non per minore importanza, occorre inserire anche corsi deontologici e corsi legati alla gestione dello studio, con un taglio più manageriale.  

Il consulente del lavoro, infatti, non è solo un professionista che aiuta le aziende ma è anche imprenditore nonché coordinatore di proprie risorse interne.

Piani formativi per i dipendenti dello studio 

I dipendenti sono una risorsa importante per lo studio professionale, sono infatti i primi interlocutori dei clienti dello studio. 

Rivestono, quindi, un ruolo fondamentale: oltre a comprendere velocemente la richiesta del cliente per poi trasferirla al consulente del lavoro, sono coloro che operativamente elaborano i cedolini e imputano i dati nel software paghe. 

Per loro è importante inserire piani formativi legati all’aggiornamento degli adempimenti ricorrenti, in materia di amministrazione del personale, a titolo di esempio: novità riguardanti il Modello 770, la Certificazione Unica, i conguagli dell’assistenza fiscale e i conguagli di fine anno, la denuncia disabili e la denuncia usuranti, ecc. 

Accanto a questi temi occorre inserire anche un percorso di aggiornamento continuo sulle principali novità del mese. 

Si ritiene importante, se non fondamentale, soprattutto per i dipendenti di studio, affiancare la formazione normativa a quella applicativa, legata al software paghe utilizzato

L’obiettivo è quello di formare gli addetti di studio sulle principali tematiche normo/legislative e mostrare come vengono recepite all’interno della soluzione Paghe. 

Anche per i dipendenti, come per i CdL, sarebbe opportuno inserire corsi di aggiornamento legati alle soft skill. 

Piani formativi per nuovi inserimenti 

Uno studio professionale deve assolutamente dotarsi di uno starter kit formativo per i neo assunti.  

Nel caso di specie, per uno studio professionale, occorre avere a disposizione: 

  • Un corso base paghe e contributi, normativo, per le assunzioni senza esperienza 
  • Corsi applicativi volti a comprendere e utilizzare il software paghe prescelto 
  • Corsi di approfondimento di specifiche tematiche 
  • Corsi interni legati ai processi di studio  

Metodologia di erogazione della formazione 

Si consiglia di fare sempre più ricorso alla formazione a distanza: webinar o e-learning asincrono.  

Questo consente di ridurre i costi di trasferta, di eliminare i tempi legati allo spostamento delle risorse e di poter seguire i corsi comodamente dalla propria scrivania. 

L’evoluzione tecnologica ci ha anche permesso di poter interagire durante i corsi webinar, attivando dibattiti e relazionandosi direttamente con il docente. 

Rimangono sempre utili anche gli incontri in presenza, per laboratori pratici, tavole di lavoro ristrette, team building, ecc. 

La formazione gioca un ruolo centrale in uno studio di consulenza del lavoro moderno che ha come obiettivo il rimanere sempre competitivo. 

Proprio per questo motivo, la formazione va gestita nel modo migliore attraverso un’attenta pianificazione strategica e di budget.  

La formazione, infatti, è uno degli asset più importanti di uno studio professionale


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