Secondo gli studenti, il commercialista di domani sarà una figura tecnologicamente avanzata, capace di offrire alle imprese servizi di consulenza e business intelligence.

Come sarà il commercialista del futuro? Sicuramente un commercialista telematico, evoluto, che potrà contare su nuove competenze specialistiche e su nuovi software di supporto per offrire dei servizi a valore aggiunto per le aziende. Nell’affermare che il futuro della professione di dottore commercialista preveda una forte evoluzione – che del resto è già iniziata – sono tutti d’accordo: più difficile, invece, individuare le direzioni specifiche che la professione dovrà seguire.

Gli step di questa evoluzione professionale sono ben chiari. In principio, come si suol dire, fu il modello 730 precompilato: questa piccola grande rivoluzione ha dato il via a una ricca fase di cambiamenti nella vita del commercialista telematico e moderno, che si è dovuto allontanare sempre più dai modelli del passato. La dichiarazione per i redditi del 2014 è stata solo il primo passo, al quale hanno fatto seguito tanti altri cambiamenti, il più importante dei quali è certamente costituito dall’introduzione della fatturazione elettronica per le partite IVA.

Con così tanti fattori di discontinuità, non è immediato capire quale sarà nel concreto il futuro del commercialista. La sezione di Milano dell’AIDC (Associazione Italiani Dottori Commercialisti) ha posto tale quesito ai laureandi della Cattolica di Milano e dalla LIUC di Castellanza.

Il futuro della professione di dottore commercialista secondo gli studenti

Il futuro del commercialista telematico è stato al centro degli «Innovation Olympics» di Aidc Milano, con studenti universitari di diverse facoltà impegnati nell’individuare sfide, strumenti e proposte per ridisegnare questa professione in vista delle trasformazioni normative e tecnologiche.

Il team vincente, della Cattolica, ha individuato quattro passaggi fondamentali per il futuro della professione di dottore commercialista e degli studi professionali.

Software innovativi – Per prima cosa, il cambiamento deve poter contare su dei software avanzati per la raccolta e la gestione dei dati.

Integrazione e collaborazione – In secondo luogo, gli studenti hanno sottolineato l’importanza di avviare delle collaborazioni tra studi, così da rendere maggiormente efficienti le attività a basso valore aggiunto.

Cloud computing – Altro punto focale individuato dal team è l’utilizzo di piattaforme di cloud computing per aumentare la collaborazione tra professionisti.

Strumenti condivisi – Infine, il quarto e ultimo punto prevede il supporto di strumenti condivisi per l’analisi dei dati ai fini delle attività di consulenza.

Ai quattro punti individuati dagli studenti il presidente di AIDC Milano Edoardo Ginevra ha voluto aggiungere altri due passaggi necessari e improrogabili: investire nella formazione di qualità e favorire la crescita a livello dimensionale degli studi professionali.

Commercialista telematico: la situazione attuale

Prima di capire come sarà il commercialista del futuro, bisogna analizzare nel concreto la situazione attuale degli studi.

Prima di tutto va sottolineato il fatto che la fatturazione elettronica non ha creato un vuoto all’interno degli studi, come in molti avevano pronosticato. Anzi, sotto molti punti di vista le tante difficoltà riscontrate dalle aziende nell’uso dei nuovi strumenti hanno finito per aumentare il lavoro del commercialista, che è intervenuto e continua a intervenire di volta in volta per gestire ritardi, blocchi e altri disagi collegabili alle pecche del Sistema di Interscambio.

A questo va poi sommato il fatto che la fattura digitale, per come è pensata attualmente, non permette automatismi sul fronte del bilancio, rendendo quindi ancora oggi indispensabile la professionalità del commercialista.

Infine, non si può dimenticare il lavoro dei governi negli ultimi anni per mettere in campo nuovi adempimenti anti-evasione, i quali hanno portato ulteriore lavoro al commercialista (senza però, come fanno notare alcuni, garantire una parallela crescita del fatturato degli studi).

Le prospettive degli studi commercialisti: evoluzione e aggregazione

Partendo dal presupposto che il ruolo del commercialista non è stato annullato dalle novità normative e tecnologiche degli ultimi anni, e tenendo conto delle considerazioni degli esperti, si possono individuare gli step da compiere nei prossimi anni.

Si parte, come anticipato, dall’introduzione di strumenti digitali avanzati, e quindi di software in grado di supportare il lavoro del commercialista telematico. Rientrano in questa categoria i software di ultima generazione per la gestione – in gran parte automatizzata – degli adempimenti fiscali e contabili, come le piattaforme di marketing e gli strumenti di big data analysis.

Non si deve però investire solamente sul lato delle nuove tecnologie: è necessario impegnarsi anche sull’evoluzione delle competenze del commercialista. Questo dovrà infatti sempre occuparsi primariamente di contabilità e di fisco, aggiungendo ulteriori competenze e servizi, con approfondimenti per quanto riguarda la gestione della crisi d’impresa, la consulenza aziendale, la business intelligence, e altro ancora.

La specializzazione dei dottori commercialisti, per essere davvero utile alle aziende clienti, deve essere accompagnata da una crescita degli studi, i quali potranno optare, in molti casi, per l’aggregazione, così da poter offrire assistenza e consulenza a 360 gradi.


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