Il commercialista è chiamato ad accertare il diritto delle imprese clienti di accedere al rimborso, servendosi di software che permettono anche di stimare il contributo teorico spettante.

Sulle pagine de Il Sole 24 Ore lo hanno definito come un «rompicapo che richiede ai contribuenti e ai loro consulenti uno sforzo ricostruttivo che potrebbe finire per scoraggiare anche i più volenterosi».

Parliamo del fondo perduto alternativo disposto dal provvedimento 175776/2021 della Agenzia delle Entrate in data 2 luglio, che si pone per l’appunto come “alternativo” rispetto a quanto già previsto con il primo decreto Sostegni, ovvero con il Decreto legge 41/2021.

In che cosa consiste questo nuovo rompicapo, quali sono i criteri da verificare e le scadenze da rispettare? E soprattutto, cosa possono fare i commercialisti per affiancare le aziende clienti in modo affidabile e rapido anche di fronte a questa sfida?

Fondo perduto alternativo: come richiederlo e a chi spetta

Riassumiamo le caratteristiche fondamentali dell’Istanza contributo a fondo perduto così come definita all’articolo 1, commi da 5 a 15, del D.L. 25/05/2021 n. 73, e così come spiegata il 2 luglio dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Partiamo con le date: l’invio della richiesta è possibile a partire dal 5 luglio fino al 2 settembre; in caso di errore sarà possibile inviare una seconda istanza, sostitutiva della prima, in ogni caso non oltre il 2 settembre.

Come anticipato, questo rimborso è alternativo a quello già previsto dal primo decreto Sostegni. Nello specifico questo contributo spetta a tutti i soggetti che svolgono un’attività di impresa, oppure un’arte o una professione, o ancora, che producono reddito agrario o che sono titolari di partita Iva già attiva al 26 maggio del 2021.

Altri criteri di accesso sono poi l’essere residenti o comunque vivere stabilmente in Italia, in ogni caso con dei ricavi inferiori ai 10 milioni di euro nel 2019. Non è ovviamente tutto qui: per poter accedere a questo rimborso è necessario dimostrare una perdita di fatturato medio mensile del 30% per il periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Chi rientra in questi requisiti può effettivamente accedere al contributo a fondo perduto, la cui entità potrà variare però in base a quanto percepito – o non percepito – per mezzo dei sostegni precedenti. Va sottolineato che in ogni caso il contributo sarà al massimo di 150mila euro.

Il ruolo del commercialista e i software per verificare i requisiti e stimare il contributo spettante

Come messo in evidenza da Il Sole 24 Ore e da tanti altri commentatori, la verifica e il calcolo del contributo a fondo perduto non sono affatto semplici. Ecco quindi che il commercialista è chiamato a proseguire il suo compito di affiancamento delle aziende calcolando l’idoneità o meno delle realtà imprenditoriali aventi diritto al riconoscimento del contributo a fondo perduto.

Con i suoi software contabili e fiscali per commercialisti, Zucchetti si mette al fianco dei consulenti in questa delicata attività, offrendo un prezioso aiuto per valutare in modo veloce, facile e sicuro se è possibile e se conviene presentare l’istanza per ottenere il rimborso.

Oltre a verificare la sussistenza dei requisiti per accedere al rimborso, infatti, i software permettono di stimare il contributo teorico spettante, e di confrontare il rimborso relativo al D.L. n. 73/2021 con quello del D.L. n. 41/2021. Di fronte ai tanti requisiti da controllare e alle differenti regole da seguire per accedere all’istanza di contributo, poter contare su software aggiornati ad hoc può essere fondamentale, soprattutto nei casi non palesi (rappresentati dai clienti che sono sicuramente esclusi dal rimborso, come per esempio le partite Iva non attive in data 26 maggio 2021).

Una funzione indispensabile

Il consulente può impostare in modo manuale e/o automatico le informazioni relative ai vari clienti, permettendo al software di restituire i risultati circa la sussistenza dei requisiti e l’entità del contributo richiedibile.

Per il commercialista è fondamentale poter contare su uno strumento agile e aggiornato. Tale funzionalità dei gestionali per commercialisti è fruibile anche grazie alle iniziative legate al progetto di Solidarietà Digitale che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono state messe in campo.


 

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