La Legge di Bilancio (Legge n. 213/2023), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023, è un momento cruciale per il panorama lavorativo, con novità importanti per il mondo del lavoro. Queste novità non solo influenzeranno direttamente lavoratori e imprese, ma rivestono un ruolo di particolare rilevanza per i consulenti del lavoro. I consulenti, infatti, sono chiamati ad analizzare le nuove disposizioni e a consigliare le aziende su come adattarsi a queste modifiche normative. In questa panoramica, esamineremo alcune delle principali novità riguardanti il mondo del lavoro.

1. Cuneo Contributivo

Viene mantenuto il cuneo contributivo al 7% per la retribuzione imponibile fino a € 1.923 e al 6% per quella fino a € 2.692. Tuttavia, è importante notare che l’esonero non è applicabile alla tredicesima e l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimarrà, comunque, invariata.

Inoltre, in termini di esonero occorre prestare attenzione alla presente novità: Decontribuzione lavoratrici con figli.

Viene prevista l’introduzione a favore delle lavoratrici madri con rapporto a tempo indeterminato, con 3 e più figli, di un esonero contributivo del 100% dei contributi IVS a loro carico (fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo), in ogni caso entro il limite massimo di € 3.000 annui (rapportati su base mensile, vale a dire € 250 mensili).

Periodo interessato 1.1.2024 – 31.12.2026. Esclusi i rapporti di lavoro domestico. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. In via sperimentale, nel 2024, la decontribuzione è riconosciuta alle lavoratrici madri di due figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.

2. Benefit esenti

Per il 2024, è prevista una deroga fiscale per i benefit, fissando il limite di esenzione a € 1.000 per la generalità dei lavoratori dipendenti e a € 2.000 per quelli con figli a carico. Questi benefici includono anche somme erogate per utenze domestiche, spese di locazione prima casa e interessi mutuo prima casa.

3. Detassazione dei Premi di Risultato

Viene confermata la detassazione al 5% dei premi di risultato per il 2024, mantenendo il limite annuo di € 3.000 lordi e richiedendo che il reddito da lavoro dipendente non superi € 80.000 nell’anno precedente.

4. Trattamento Integrativo Speciale

I dipendenti dei settori alimentare e turismo beneficeranno di un trattamento integrativo speciale pari al 15% delle retribuzioni per notturno e straordinario festivo per il periodo da gennaio a giugno 2024, a condizione che il reddito dipendente nel 2023 non superi € 40.000.

5. Lavoro Domestico

Per contrastare l’evasione nel lavoro domestico, viene introdotta l’interoperabilità delle banche dati tra l’Agenzia delle Entrate e l’INPS, facilitando lo scambio e l’analisi dei dati.

6. Compensazione Crediti

Viene stabilita la modalità di compensazione dei crediti contributivi INPS e INAIL, con specifiche tempistiche e condizioni.

7. Rischi Catastrofici

Le imprese sono tenute a stipulare contratti assicurativi contro danni causati da calamità naturali entro il 31 dicembre 2024, con sanzioni per la violazione di questo obbligo.

8. Pensioni

Si prevede una revisione dei minimi per accedere alla pensione di vecchiaia e anticipata. Viene data la possibilità di riscatto di periodi non coperti da contribuzione (max 5 anni) soggetti privi di anzianità contributiva ante 1996, utilizzando anche il premio di produzione. Tale possibilità può essere esercitata nel periodo 2024-2025.

9. Rivalutazione Pensioni e Uscite Pensionistiche Anticipate Agevolate

Viene prevista la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni e conferma, con modificazioni, delle opportunità di uscite pensionistiche anticipate agevolate (APE sociale, opzione donna, quota 103).

10. Altre Misure Socio-Lavorative

Diverse misure includono l’Indennità ISCRO, le revisioni delle indennità di malattia per la gente di mare e gli incentivi per disabili, oltre a disposizioni specifiche per i lavoratori italiani in Svizzera e gli stranieri in Italia riguardo il SSN, gli ammortizzatori sociali deroga e disabilità

Va posta attenzione, sempre nel novero delle altre misure socio lavorative ai Congedi parentali: viene previsto l’innalzamento, in alternativa tra i due genitori, a due mesi fino al sesto anno di vita del bambino, dell’indennità per congedo parentale all’80% della retribuzione (soggetti che terminano il congedo di maternità e paternità successivamente al 31.12.2023). Dal 2025, il secondo mese scende al 60%. I restanti mesi di congedo parentale spettanti ai lavoratori genitori rimangono indennizzati al 30%.

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