Una simulazione Istat ha dimostrato che, per colpa dell’aumento dei costi dell’energia, oltre l’8% delle imprese italiane – circa 355mila – rischia di chiudere l’anno in perdita. Più nello specifico, le imprese che vanno incontro a un bilancio in rosso rappresentano il 20% della forza lavoro.

A essere maggiormente esposte sono le cartiere, le imprese dedicate al coke e all’estrazione di risorse idriche, nonché le realtà del tessile. Guardando ai servizi i pericoli maggiori vengono individuati nel comparto degli alloggi e nei servizi sociosanitari ospedalieri e non ospedalieri.

Spostando lo sguardo al terziario, stando a una stima effettuata dall’Ufficio Studi di Confcommercio, da qui a giugno 2023 sono a rischio 120mila imprese, nonché 370mila posti di lavoro. Alla matematica del resto è impossibile scappare, con le spese energetiche per i comparti del terziario che nel 2022 sarà tripla rispetto a quella del 2021.

Per questi motivi negli ultimi mesi Parlamento e Governo sono stati al lavoro per mettere in atto iniziative volte a contrastare gli effetti più drastici dell’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione, così da ridurre il rischio di chiusura delle aziende: vediamo quali sono le più importanti novità per quanto riguarda gli aiuti alle imprese.

In supporto delle aziende colpite dalla crisi energetica: il Decreto Aiuti Bis

Il Decreto aiuti Bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2022 – decreto legge n.115 recante il titolo di “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”. In piena continuità con quanto definito dal precedente Decreto Aiuti del 17 maggio 2022, il pacchetto di interventi è andato a implementare le misure per quanto riguarda energia, politiche sociali e industriali.

Sono diverse le misure adottate che riguardano direttamente o indirettamente le imprese. Si pensi per esempio alle normative che, in tema di investimenti, vanno a favorire le imprese operanti nei settori di interesse pubblico o definiti come strategici, o al rifinanziamento di 1,3 miliardi di euro del Fondo per l’Avvio di opere indifferibili.

E ancora, sono stati previsti il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas, nonché l’azzeramento degli oneri generali di sistema del settore elettrico anche per l’ultimo quadrimestre dell’anno. Si è inoltre continuato con la riduzione delle aliquote di accisa per i carburanti, sempre nell’ottica di ridurre il prezzo finale alla pompa.

Infine, è da ricordare la novità riguardante il tema della cessione dei crediti, con la responsabilità in solido del fornitore che ha previsto lo sconto e dei cessionari del credito unicamente in presenza di colpa grave, di attuato dolo o di violazioni: questa novità viene applicata per tutti i crediti relativi al Superbonus.

Decreto Aiuti, atto terzo

Il provvedimento noto come Decreto Aiuti Ter mette a disposizione circa 14 miliardi di euro per aiutare imprese, professionisti e lavoratori. Oltre alle misure note come il bonus di 150 euro per i contribuenti e l’ulteriore tasso sulle accise, si parla dei bonus energetici, i quali sono stati riproposti con percentuali differenti per i mesi di ottobre e di novembre.

Le imprese energivore che hanno dovuto affrontare un incremento del costo per KWh superiore al 30% rispetto al 2019 possono accedere a un credito d’imposta del 40% delle spese ottenute per la componente energetica effettivamente utilizzata tra ottobre e novembre 2022.

Discorso simile vale anche per le imprese gasivore, con un credito d’imposta al 40% per la spesa sostenuta tra ottobre e novembre, pur eliminando le spese relative agli usi termoelettrici. Sono da sottolineare inoltre i contributi messi in campo per le attività dei comparti dell’agricoltura, della pesca e della agromeccanica, alle quali è riconosciuto un contributo straordinario – ancora una volta sotto forma di credito di imposta – pari al 20% della spesa sostenuta per acquistare carburante nel quarto trimestre del 2022, così come era stato fatto per gli altri mesi dell’anno.

Vale la pena ricordare infine lo slittamento dal 30 settembre al 31 ottobre della scadenza per l’invio all’Agenzia delle Entrate dell’eventuale riversamento del credito d’imposta indebitamente fruito per le attività di ricerca e di sviluppo.

Il ruolo del professionista al fianco delle imprese

In questo scenario, il ruolo dello studio commercialista al fianco delle imprese diventa ancora più delicato, con il professionista che può fare la differenza sul futuro dei business dei propri clienti.

Il contributo del consulente in tal senso non si deve fermare alla mera fase di rendicontazione e di controllo, andando invece a supportare le imprese e i professionisti nella fase di programmazione degli investimenti.

Diventa quindi ancora più importante allargare gli orizzonti dello studio in termini di competenze, di digitalizzazione e di aggregazione: l’occasione è quella di offrire nuovi servizi alle aziende, mettendo per esempio a disposizione delle consulenze per migliorare il merito creditizio nei confronti degli istituti di credito.


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