Con l’inizio dell’anno le imprese hanno registrato le prime importanti riduzioni del costo delle forniture di energia, sia sul fronte dell’elettricità che su quello del gas naturale. Ma non ci sono dubbi, i costi energetici, se confrontati con quelli del 2021, restano ancora decisamente molto alti.

Il peggio potrebbe essere alle spalle, ma il caro energia continuerà a essere un problema anche in questo 2023: basti pensare al fatto che, proprio per le tariffe eccezionali delle forniture energetiche, un colosso industriale tedesco ha comunicato poche settimane fa il taglio di 2.600 posti di lavoro. In che modo il professionista può aiutare le aziende clienti in questo delicato frangente, ponendosi come consulente a tutto tondo?

I crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica

La consulenza del professionista per il contrasto all’aumento dei costi energetici dovrebbe certamente partire da un pronto supporto nella comprensione dei bonus energia presenti. Come è noto l’articolo 1 commi 2-9 della legge di Bilancio 2023 ha previsto la proroga per il primo trimestre del 2023 dei crediti d’imposta per le imprese per quanto riguarda l’acquisto di energia elettrica e di gas naturale.

Più nello specifico, per i primi 3 mesi del 2023 si è parlato di un credito pari al 35% per le imprese non energivore e pari al 45% per le altre imprese agevolate. A regolare la misura per il secondo trimestre del 2023 è poi arrivato l’articolo 3 del Decreto Legge Bollette, il quale ha prorogato il credito d’imposta, pur riducendolo: si parla quindi del 10% per le imprese non energivore e del 20% per le altre imprese.

Va sottolineato inoltre che l’Agenzia delle Entrate, attraverso la risposta 258 del 21 marzo 2023, ha chiarito che non ci sono ostacoli per quanto riguarda la fruizione del detto bonus per le aziende non energivore che sono attualmente in procedura di amministrazione straordinaria per le grandi imprese in crisi; restano invece tagliate fuori le imprese energivore dichiarate “in difficoltà”. I crediti d’imposta risultano fruibili in compensazione fino al 31 dicembre 2023, per mezzo dei modelli aggiornati dell’Agenzia.

Come tagliare il costo dell’energia: gli incentivi per le energie rinnovabili

Gli aumenti energetici hanno spinto molte aziende ad accarezzare l’idea del fotovoltaico, sapendo che esistono degli importanti incentivi statali per la realizzazione di questi impianti per la generazione di energia rinnovabile.

Anche in questo caso l’assistenza del professionista può essere cruciale, sapendo quanto sia difficile interpretare correttamente le informazioni disponibili e individuare le agevolazioni effettivamente presenti.

Si pensi per esempio al credito d’imposta, ridotto dalla Legge di Bilancio 2022 dal 10% al 6%: questo credito è attualmente valido solamente per le aziende che avevano versato un acconto del 20% entro dicembre 2022.

Si è inoltre ancora in attesa della proroga del Reverse Charge, che permette l’esenzione del pagamento immediato dell’Iva per l’acquisto di un impianto fotovoltaico, così come non ci sono certezze sulla Nuova Sabatini per il 2023. Si capisce quindi quanto il supporto del professionista sia cruciale per avere il polso della situazione e per fare il passo giusto.

Il monitoraggio dei consumi energetici e l’analisi delle bollette

Non solo incentivi. Anzi: il contrasto all’aumento dei costi energetici dovrebbe partire dal taglio dei consumi, nonché dall’attento monitoraggio degli effettivi consumi energetici dell’azienda.

Va infatti detto che con l’adozione di un software di Energy Management è possibile ottenere risparmi concreti, eliminando agevolmente e senza effetti collaterali sprechi che si aggirano solitamente intorno al 5% del totale: anche in questo caso, la consulenza del professionista nella scelta del migliore strumento può risultare preziosa.

Non vanno peraltro analizzati unicamente i consumi. Anche le bollette dovrebbero essere sottoposte a controlli regolari, così da individuare la presenza di eventuali errori di fatturazione e da avere dati dettagliati per scegliere la migliore tra le offerte energetiche proposte dal mercato.

Ugualmente in questo caso, va sottolineato, esistono appositi software per la gestione e il controllo delle bollette.

Per il commercialista si deve dunque irrobustire la propria identità, che deve essere sempre più focalizzata sulla mansione di supporto al business del cliente azienda. Il rispetto delle sole scadenze fiscali, infatti, non è più sufficiente ad affiancare proficuamente le aziende di varie dimensioni nello sviluppo della loro attività.

Qualche professionista potrebbe trovare stonato il proprio contributo per far ottimizzare al cliente le spese energetiche: i più illuminati e al passo con i tempi sapranno invece valorizzare la crescente digitalizzazione del settore, in grado di aprire strade nuove e portatrici di positivi cambiamenti.


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